Sì al digitale, sì allo smart retail. Da uno studio Fujitsu emerge che il 40% dei retailer europei sono convinti che entro il 2021 la propria organizzazione subirà un cambiamento significativo, soprattutto in digitale. Il dato cresce se ci spostiamo in Italia: il 73% è certo che nel giro di 5 anni il retail sarà estremamente diverso da come è oggi.
Condotto su 250 realtà di settore, questo studio mostra che quasi la totalità degli intervistati, circa il 97%, afferma di aver già registrato l’impatto della rivoluzione digitale. Viva lo smart retail dunque! Ma quante sono ancora quelle organizzazioni che non sono pronte ad approcciare alla rivoluzione imminente? E cosa deve sicuramente avere oggi un punto vendita per non rimanere indietro domani?
La maggior parte dei retailer sono convinti della necessità di evolvere per poter avere successo in un mondo sempre più digitalizzato. Questa convinzione è perfettamente in linea con altri dati. Dal Retail Innovation 12, tenutosi recentemente a Milano, è chiaro come consumatori e organizzazioni siano d’accordo su aspetti indispensabili: processi di acquisto più semplici e veloci grazie ad applicazioni digitali, beacon e pagamenti via smartphone, shopper experience più customizzate e personalizzate come succede nei negozi online.
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Sempre dallo studio Fujitsu emerge che il 54% del campione europeo ha già adottato misure per affrontare la sfida di questa rivoluzione. In particolare, in Italia l’82% ha dichiarato di aver modificato la propria strategia di business e il 73% di aver fatto importanti investimenti in fatto di tecnologia.
Essere smart retail ed essere smart nel retail
Se la digitalizzazione è sempre più una tendenza, punti vendita e brand che espongono i propri prodotti nelle catene GDO, GDS e retail possono già munirsi di alcuni strumenti basilari per essere pronti al cambiamento futuro.
Il retail rimane il luogo centrale per i consumatori dove prendere decisioni d’acquisto. Ma i consumatori si aspettano azioni customizzate simili agli store online. Pertanto è necessario come punto di partenza munirsi di sistemi di analisi che raccolgano informazioni in tempo reale su ciò che capita nel retail per correggere le proprie azioni commerciali.
1-Reportistica dinamica
Sistemi di reportistica online delle proprie azioni di field marketing sono strumenti indispensabili per cogliere dati sul venduto e informazioni qualitative, i cosiddetti small data. Come il report dinamico di promoternet: completamente personalizzabile per le esigenze del brand, viene compilato quotidianamente dai promoter presenti nei diversi store. Il report consente di sapere quantità di prodotti venduti e le motivazioni alla base delle scelte dei consumatori grazie a campi di compilazione a risposta aperta.
2-Analytics per il retail
Come osservare il flusso di persone all’interno di un negozio? Come capire se l’isola promozionale o l’espositore ha stimolato l’interesse dei consumatori? Quali sono i giorni di maggior affluenza? Sistemi di footfall analysis permettono di rispondere a tutte queste domande senza richiedere investimenti eccessivi. Proprio come la soluzione offerta da Free-Way: un semplice dispositivo rileva tutti i device con connettività Wi-Fi attiva presenti nell’area da monitorare. Collegato a una dashboard, il brand può osservare i dati su zone e giornate con maggior engagement. Questo permette di correggere le proprie azioni in store rispondendo alle aspettative di shopper experience dei consumatori.
3-Crowdsourcing activity
La prima cosa che un consumatore si aspetta è quella di trovare il prodotto in store con il prezzo corretto o il promoter presente a cui chiedere informazioni sulla promozione. Ma sapere con certezza se i propri prodotti sono stati esposti correttamente in tutti i punti vendita e se il personale si è presentato sul posto è un processo complicato e può richiedere un considerevole investimento per il brand.
La soluzione di mistery studiata da Free-Way, in collaborazione con un partner esperto in crowdsourcing, sfrutta la tecnologia digitale per ovviare a questa esigenza. Attraverso un’applicazione, il brand ottiene foto dell’area espositiva in tempo reale, grazie a utenti ingaggiati nella missione di rilevamento fotografico. Quest’ultimi condividono tramite l’app le immagini ottenendo crediti convertibili in vantaggi. Semplice, veloce, smart!
4-Business Intelligence
Ovviamente non può mancare un sistema che incroci tutti i dati di rilevamento e vendite provenienti dal canale. La Business Intelligence Unit di Free-Way è un servizio di monitoraggio delle proprie azioni commerciali sul retail: i dati provenienti dai diversi sistemi applicativi e dai canali field e sales vengono incrociati, normalizzati e interpretati, permettendo al brand di avere una visione chiara e immediata delle proprie attività così da programmare con intelligenza le strategie future.
Quattro soluzioni semplici e indispensabili da implementare per essere pronti davvero ad essere smart retail.
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